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Viaggio in Scozia effettuato nell'agosto del 2006. Principali località visitate : Kirkcudbright, Glasgow, Maybole: Culzean Castle and Country Park, Trossachs Park, Loch Lomond, Inveraray: Inveraray Castle, Achnabreck, Crinan, Kilmartin Glen: Temple Wood, Falls of Lora, Oban, Dunstaffnage Castle, Kilchurn Castle, Dornie: Eilean Donan Castle, Isola di Skye: Dunvegan Castle, Plockton, Western Ross: Gairloch - Inverewe Garden, Falls of Measach, Ullapol, Highlands Settentrionali, Arcipelago delle Orcadi, Arcipelago delle Shetland, Dunrobin Castle, Loch Ness, Urquhart Castle, Forte George, Cawdor Castle, Pennan, Malt Trail: distillerie Strathisla e Glenfiddich, Castle Trail: Kildrummy Castle, Craigievar Castle, Crathes Castle, Pitlocry, Blair Castle, Stirling Castle, Culross, Edimburgo, Rosslyn Chapel.
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Nessie, è l'affettuoso nomignolo attribuito al preistorico animale marino che albergherebbe negli oscuri fondali del Loch Ness.
Il primo che ebbe la ventura d'avvistare la simpatica creatura, forse tra i fumi d'una spessa coltre di nebbia, magari aiutato anche da quelli che seguono ad un abbondante libagione a base di singol malt, non poteva certamente immaginare le conseguenze che ne sarebbero derivate nel tempo. Altro che nomignolo affettuoso, in segno di gratitudine dovrebbero insignirlo d'un qualche titolo onorifico, visto l'alto numero di turisti che nei decenni scorsi ed ancora oggi sono attratti dal miraggio della fantastica visione. E tra questi ci siamo anche noi, vieni in Scozia e non passi da Loch Ness ? E visto che ci sei non butti un'occhiata più attenta sul pelo dell'acqua ? Siamo svegli, con gli occhi ben spalancati, intenti a scrutare ogni più piccola increspatura, ogni minimo movimento. L'aria è chiara e non c'è traccia della famosa nebbia che sovente ammanta il paesaggio, l'unica nota di rilievo è il solito cielo color piombo a cui siamo ormai abituati. Ma soprattutto, siamo sobri..., sarà per questo che della mitica Nessie - ammesso che si possa poi stabilire di che sesso sia - non riusciamo a scorgere traccia ? ( con questa web cam potete perdere anche voi un po' di tempo alla ricerca di qualche segno ). Chissà, forse avremmo bisogno degli 'occhi della fede', quelli con i quali è possibile vedere tutto. Come dev'essere stato per quel sant'uomo che nel medioevo, come recita un'antica leggenda delle Highland, avrebbe scacciato un drago che infestava le placide acque del lago, o come dev'essere oggi per i moderni scozzesi di qui, che al contrario hanno tutto l'interesse affinche il drago non se ne vada affatto. E cosi, dato che è ancora presto per un assaggio di wiskie, che di certo aiuterebbe molto, dobbiamo accontentarci di andare a far visita a Nessie presso il Loch Ness 2000 Exhibition Center, che si trova nel paese di Drumnadrochit, proprio a due passi dal B&B Morlea che abbiamo appena salutato. Il centro presenta un'interessante esposizione, tra cui un filmato di circa 40 minuti, che affronta in maniera storica ed approfondita tutto ciò che riguarda la mitica Nessie. Dai primi avvistamenti riportati sui quotidiani locali nel maggio del '33, alle più moderne ricerche scientifiche condotte con sonar e perfino un piccolo sommergibile ora esposto in una sala. Alla fine della mostra, i curatori stessi, sembrano convenire che si tratta in fondo d'una simpatica storiella senza fondamento scientifico. Salvo poi lasciare spazio al fatidico 'non si sa mai..', condito da annessa crociera sul lago, con tanto di moderne attrezzature, alla caccia del mostro. Che Nessie esista o meno non toglie nulla alla bellezza del luogo, ricco di notevoli aspetti storici e naturalistici, e pazienza se anche voi vi sarete riempiti di peluche ricordo da riportare agli amici, potrete sempre raccontare che qualcosa tra la nebbia avete pur visto..., tanto saranno in pochi quelli in grado di smentirvi, soprattutto dopo che li avrete deliziati con due dita dal colore ambrato e dal gusto affumicato. Lasciato il centro proseguiamo per un tratto sulla A82 in direzione sud-ovest. Lungo la strada che costeggia il lago, sulle cui acque si finisce inevitabilmente per gettare uno sguardo un po' più attento del normale, oltre ad ammirare il panorama ci imbattiamo in un simpatico scozzese che improvvisa per noi un concerto con la sua cornamusa. Non avremmo avvistato il primitivo animale marino..., ma questo personaggio non è di certo meno pittoresco. Pochi chilometri ed arriviamo ad una delle maggiori attrazioni della zona: l'Urquhart Castle. Quelle che si possono ammirare, distese su una piccola penisola da cui si gode uno dei più bei panorami sul Loch Ness, sono le rovine d'un castello le cui prime notizie risalgono al 1230. Le successive vicende storiche lo vedono passar di mano più volte tra inglesi e scozzessi, che se lo contendono aspramente fino al 1692, quando viene definitivamente fatto saltare in aria per impedirne l'uso agli insorti giacobiti, i sostenitori del ritorno al trono della dinastia scozzese degli Stuart. Recentemente il castello è stato donato dagli ultimi proprietari al National Trust for Scotland, entrando cosi a far parte del circuito dell'Historic Scotland. Al nostro arrivo gia numerosi visitatori si aggirano tra le antiche rovine; non so dirvi quanto ne valga la pena, noi ci siamo limitati, visto il costo del biglietto d'ingresso ed il consiglio della guida, ad ammirarlo solo da lontano.
Urquhartcastle
Lasciato il castello invertiamo la rotta e riprendiamo la A82 in direzione nord, evitando cosi di compiere l'intero giro del lago che ha uno sviluppo complessivo di circa 120 Km. Attraversiamo la città di Inverness senza fermarci e sulla A96, la strada che segue la costa nella regione dei monti Grampian, puntiamo verso Forte George. Dopo pochi chilometri svoltiamo a sinistra sulla B9006 in direzione di Ardersier. La fortezza d'artiglieria, testa di ponte dell'invasione del re inglese Giorgio II in Scozia, occupa tutta la punta d'una stretta penisola posta a guardia dell'ingresso dello stretto del Moray Firth. Completata nel 1769 è una delle strutture militari meglio conservate in Europa. Oggi è domenica e quando arriviamo sono in corso varie manifestazioni tra cui una mostra d'auto d'epoca ed una dimostrazione d'arte militare a cui partecipano alcuni ragazzi. Dagli spalti che s'affacciano sul mare si può godere della bella vista che offre la costa di fronte. All'interno ampi viali fiancheggiano austeri edifici in mattoni rossi: alloggi per la truppa, scuderie per i cavalli, posti di guardia, una piccola cappella, insieme ad un'ampia ed assortita selezione di pezzi d'artiglieria posizionati sui bastioni. Anche Fort George appartiene ai siti gestiti dall'Historic Scotland.
fortgeorge
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La tappa successiva non è molto distante e pochi chilometri dopo Forte George, tornando indietro sulla B9006, ci fermiamo a Cawdor per visitare il Cawdord Castle, trecentesca residenza dei Thane di Cawdor. Il castello è una residenza privata e il biglietto d'ingresso è piuttosto salato, non è imponente come altri castelli gia visitati, ma merita una sosta. Interessanti gli interni, con la cucina d'epoca ricca di pentole ed oggetti in rame, bello il giardino con numerose piante in fiore.
Cawdorcastle
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Proseguiamo il viaggio ricongiungendoci con la A96, siamo ora nella zona del Moray. Attraversiamo Elgin, la capitale della regione che ospita le rovine d'una bella cattedrale del duecento, e poco dopo lasciamo la A96 prendendo a sinistra per la A98, la strada che in questa parte dell'Aberdeenshire corre lungo la costa. E' tutto un susseguirsi di deliziosi paesi e arrivati a Macduff facciamo una sosta, attratti dal caratteristico porticciolo di pescatori che designa quasi un cerchio perfetto. Siamo ormai fuori dalle Highlands e la mente non può che ritornare a percorrere i recenti ricordi delle stupende giornate passate in compagnia d'una natura veramente ancora incontaminata.
Dopo MacDuff lasciamo la A98 e proseguendo sulla strada locale B9031 continuiamo il nostro viaggio lungo il litorale. E' una zona molto suggestiva che offre bellissimi scorci tra mare e campagna, con i campi coltivati d'un giallo intenso che si alternano ad appezzamenti verdissimi. I paesini lungo la strada sono degli antichi borghi di pescatori molto pittoreschi. Ci fermiamo a visitare l’ultimo, Penann .
E' ormai pomeriggio inoltrato quando arriviamo e dopo un primo giro d'orizzonte, memori dell'esperienza fin qui maturata, ci dirigiamo senza indugio verso il Pennan Inn, un delizioso alberghetto con annesso ristorante. Di fronte c'è la classica cabina rossa del telefono, questa, qualche anno fa, è assurta alla notorietà della cronaca per essere stata immortalata in un famoso film del 1983: Local Hero con Burt Lancaster. ( Le ultime notizie trovate sulla BBC riportano che il Pennan Inn è stato chiuso nell'Agosto del 2007, quando in seguito a forti eventi atmosferici il paese venne colpito da una frana. Recentemente però è stato riaperto da un nuovo proprietario. ) Alle 18.00 in punto varchiamo la soglia del locale. Il quadro che si presenta è davvero carino, un bancone a semicerchio che fa da cornice ad un pugno di piccoli tavolini apparecchiati con tovaglie a disegni scozzesi, alle pareti reti da pesca ed oggetti d'uso quotodiano del mondo marinaro. Alcuni avventori conversano amabilmente e sono gia intenti a gustare i loro piatti, il profumo che aleggia è quanto mai invitante. 'Buona sera, vorremmo cenare'. Il tizio dietro il banco getta un'occhiata distratta nella nostra direzione, finisce di sistemare qualcosa e con flemma esce da dietro venendoci incontro... 'chiedo al cuoco'. Per un attimo tutto rimane sospeso, noi col respiro spezzato e gli altri avventori con le forchette a mezz'aria, perfino l'aria sembra essersi cristallizzata come in attesa d'una sentenza senza appello. Pochi attimi e la porta della cucina si apre, due passi ed il cuoco ci raggiunge, altra occhiata... 'ma certo, accomodatevi'. Con un profondo sospiro di sollievo prendiamo posto in uno dei tavolinetti, immergendoci velocemente nella lettura del menu. Alle 18.15 entra un'altra coppia di ragazzi italiani e la scena si ripete... 'Buona sera, vorremmo cenare'. Stavolta però tutto si svolge molto più rapidamente, il tizio del bancone riparte verso la cucina, breve camera di consiglio con il cuoco, sentenza finale: 'mi spiace è troppo tardi...' Come descrivervi lo sguardo sbigottito dei due ragazzi che si son dovuti accontentare di bere solo una birra, mentre noi, in attesa delle nostre ordinazioni, ci davan di gomito ammiccando furbescamente. Peccato per loro perchè si sono persi una cena davvero squisita: un'ottima zuppa di granchio ed un'altrettanto buona meat pie. Dopo cena usciamo a goderci il bel panorama che offre Pennan. Un pugno di casette bianche, i caratteristici Fishermen's Cottages dai tetti spioventi grigi o rossi, sistemate in fila ordinata tra il mare e la roccia a strapiombo lungo una stretta lingua di terra che fa da contorno ad una minuscola baia. Uniche vie d'uscita il mare e la strada da cui siamo arrivati, una striscia d'asfalto che s'incunea in una fenditura della collina. Ecco, questa è una delle visioni che da sola vale il viaggio in Scozia: imperdibile. E' difficile staccarsi da questo splendido isolamento, ma abbiamo ancora alcuni chilometri da fare prima di arrivare al B&B, The Palace Farm, dove abbiamo prenotato. Invertiamo la rotta e dopo un breve tratto in piena campagna arriviamo in un'autentica fattoria. Ci accoglie la simpatica proprietaria, gli uomini di casa, nonostante inizi ad imbrunire, sono ancora tutti fuori al lavoro. Una rampa di scale in legno e ci sistemiamo per la notte, la camera è veramente carina, tutta piena di trini e merletti. Ci addormentiamo soddisfatti della bella giornata, ignari della sorpresa che ci attende l'indomani per il breakfast.
Tappa del 21-8-2006: Gardenstown - Pitlochry
note
Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Scozia" della Lonely Planet, 4° edizione italiana Giugno 2004 pubblicata dalla EDT. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate e sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.